12 Novembre 2021
XYLELLA: COLDIRETTI PUGLIA, ALLARME NUOVI FOCOLAI E FONTI DI INOCULO; A RISCHIO PIANA ULIVI MONUMENTALI CON NUMERI DI INFEZIONI A 4 CIFRE

E’ allarme nuovi focolai di Xylella e fonti di inoculo con la pandemia degli ulivi che continua ad avanzare inarrestabile, dopo aver fatto seccare gli ulivi in provincia di Lecce e aver già intaccato oltre il 50% del patrimonio olivicolo in provincia di Brindisi, arrecando un danno enorme alla Piana degli Ulivi Monumentali. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia, in riferimento ai risultati del monitoraggio dell’Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia, per cui andranno abbattuti 1150 ulivi infetti da Xylella fastidiosa nei territori di Ostuni, Fasano e Cisternino.

"Nelle aree rurali di Fasano, Ostuni, Carovigno e Monopoli sono presenti 250mila ulivi, esemplari di pregio straordinario – insiste Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia - che potrebbero fregiarsi della prestigiosa dichiarazione di 'sito patrimonio dell'Unesco', azione per cui abbiamo sostenuto il Parco delle Dune Costiere nel percorso di riconoscimento della Piana degli ulivi monumentali quale patrimonio dell'Unesco. E' impensabile che questo immenso patrimonio vada perduto. La Puglia ha già pagato lo scempio che si è perpetrato per esempio ad Oria e Francavilla, dove per non abbattere 47 ulivi malati, con espianti bloccati dai ricorsi al TAR, hanno fatto morire 3100 alberi - continua Muraglia - per colpa del batterio killer e consentito al vettore di continuare ad infettare migliaia di esemplari anche monumentali".

I risultati delle analisi statistiche condotte dagli enti di ricerca impongono una seria riflessione circa il nuovo regolamento comunitario approvato il 14 agosto 2020 che ha ridotto a 50 metri, dai 100 metri inizialmente previsti, l'area buffer ovvero il raggio dell’area focolaio intorno alle piante trovate infette e soggette a taglio obbligatorio – aggiunge Coldiretti Puglia - per sottrarle all'azione di diffusione degli insetti vettori, come la cicalina sputacchina. Se la sputacchina cammina fino a 400 metri in una stagione, l’area buffer di 50 metri risulta decisamente insufficiente a contenere il rischio contagio, quindi si ottiene solo un’azione di rallentamento della diffusione, non certo l’estinzione dei focolai più avanzati nelle aree cuscinetto sul fronte epidemico che richiederebbe invece azioni ben più drastiche.

La mancata tempestività negli espianti – incalza Coldiretti Puglia - ha lasciato attivi focolai e fonti di inoculo che hanno determinato la diffusione della malattia. Il contagio della Xyella ha già provocato con 21 milioni di piante infette una strage di ulivi, lasciando un panorama spettrale – conclude Coldiretti Puglia - con oltre 8mila chilometri quadrati di territorio colpito dalla fitopatologia pari al 40% del territorio regionale.

 

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