La manovra avrà un impatto pesante su terreni agricoli e fabbricati rurali, dalle stalle ai fienili, dalle nostre masserie fino ai capannoni necessari per ricoverare trattori e attrezzi, andando a tassare quelli che sono, di fatto, beni strumentali cioè mezzi di produzione per le imprese agricole. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sugli effetti del decreto “Salva Italia” che farà pagare alle imprese agricole attraverso l’IMU un aumento insostenibile, stimato in un miliardo di euro. Il Presidente di Coldiretti Foggia Salcuni, riprendendo quanto affermato di recente dal Presidente Nazionale Marini denuncia che la manovra di fatto è assolutamente iniqua per il settore agricolo. “Il bene terra, se utilizzato come fattore della produzione in un’impresa agricola, deve avere un trattamento fiscale ben diverso da quello riservato a fondi agricoli utilizzati per fini speculativi o altre finalità non legate alla produzione primaria”.

Intanto il Presidente Nazionale Marini ha dichiarato che finita “l’emergenza manovra” diventerà necessario aprire un serrato confronto con il Parlamento e il Governo per riaffermare il ruolo strategico di un settore determinante dell’economia reale e indispensabile per affermare il Made in Italy nel mondo”.

Peraltro è grave secondo Coldiretti, l’esclusione delle imprese agricole dalle misure di sostegno alle piccole e medie imprese, mentre verranno rideterminate le aliquote contributive della previdenza di coltivatori diretti, mezzadri e coloni, con ulteriori oneri. “Nessuno come noi agricoltori sa bene cosa siano i sacrifici e come il contributo al bene del Paese rappresenti un dovere per tutti – ha affermato il Presidente nazionale di Coldiretti Sergio Marini -. Noi non ci tiriamo indietro, ma misure di equità e per la crescita devono riguardare anche il nostro settore, e queste misure nella manovra non ci sono”.