E’ grave il bilancio dei danni sul pomodoro di Foggia, a causa dell’ultima ondata di maltempo che ha compromesso in alcune aree la produzione fino al 70%, con danni anche alle strutture, per cui le normali procedure attivate in caso di calamità sono inadeguate a far fronte all’ennesimo disastro registrato nelle campagne.
“L’alluvione della scorsa settimana ha letteralmente affogato i pomodori nei campi allagati, strappando e trascinando via le piante, con gravi danni sulla raccolta del pomodoro che era già giunto a maturazione su oltre 300 ettari, da San Severo ad Apricena, da Poggio Imperiale fino a Lesina. E’ necessario attivare misure urgenti anche del PSR, come la sottomisura 5, per dare ristoro alle aziende agricole che hanno perso reddito e liquidità in pochi minuti di nubifragio e stanno contando i danni a strutture ed impianti”, chiede con forza il delegato confederale di Foggia, Pietro Piccioni.
“La gestione del rischio e le scelte in tema di assicurazioni in agricoltura vanno profondamente riviste – insite il delegato Piccioni - perché incidono sulla redditività e sulla liquidità delle imprese agricole, insieme alla corretta programmazione e gestione aziendale. I fenomeni estremi, oltre ad azzerare le produzioni, danneggiano piante e alberi, con una frequenza e una violenza che gli agricoltori non possono in alcun modo gestire e sopportare in solitudine”.
Negli ultimi 5 anni dal 2015 al 2019 – riferisce Coldiretti Puglia - il valore assicurato è sceso del 49% e il numero di aziende che sottoscrivono polizze assicurative del 43%.
“Le ragioni del basso ricorso alle assicurazioni – aggiunge Piccioni - è stato spiegato da un sondaggio di Ismea, costi troppo alti, estrema sfiducia nel sistema dei rimborsi, complessità nella sottoscrizione delle polizze con periodo di stipula non più rispondenti ai tempi e alla violenza dei fenomeni divenuti tropicali”.
Per questo è da rivedere a fondo – afferma Coldiretti Puglia – anche il meccanismo del Fondo di Solidarietà Nazionale per le calamità naturali che così com’è non risponde più alla complessità, violenza e frequenza degli eventi calamitosi.
Le evidenze climatiche di questi ultimi anni mostrano come soprattutto sulle colture più diffuse in Puglia, a partire da frutteti, uliveti, ortaggi in pieno campo, pomodori e cereali, sono gli andamenti climatici (pioggia persistente, mancanza di acqua prolungata e siccità, sviluppo conseguente di malattie ecc.) che determinano la diminuzione delle produzioni e quindi dei redditi.
“Lo sviluppo delle assicurazioni in agricoltura non può più prescindere – tiene a precisare Piccioni - da nuovi strumenti avanzati, dai satelliti ai sistemi previsionali, dagli indici di vegetazione alle nuove tecnologie e da una maggiore competitività dei prodotti assicurativi”.
La tropicalizzazione del clima con fenomeni violenti e controversi che si abbattono sulle campagne – conclude Coldiretti Puglia - ha provocato 3 miliardi di euro di danni in Puglia negli ultimi 10 anni.