6 Novembre 2021
LATTE: COLDIRETTI PUGLIA, IN 10 ANNI CHIUSA 1 STALLA SU 2; SOS FORMAGGI PUGLIESI

Aperto il caveau delle specialità regionali a rischio scomparsa

Con una stalla su due che nell’ultimo decennio ha chiuso i battenti, garantire un prezzo equo del latte significa salvare gli allevatori e, con loro, un patrimonio dell'agroalimentare Made in Italy che in Puglia vanta ben 4 formaggi DOP, la burrata di Andria IGP e 17 specialità riconosciute tradizionali dal MIPAAF. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in occasione dell’apertura del caveau dei formaggi a rischio scomparsa, con le specialità provenienti dalla Puglia come il Canestrato leccese, il Caciocavallo podolico Dauno, il Caciocavallo della Murgia, nell’ambito della Fiera agricola e Zootecnica di Montichiari con il Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli.

Il settore lattiero–caseario garantisce primati a livello nazionale e Sigilli della biodiversità dal valore indiscutibile – aggiunge Coldiretti Puglia - dove la Fattoria Puglia con 2163 stalle per la produzione di latte, garantiscono un decisivo  presidio di un territorio dove la manutenzione è assicurata proprio dall’attività di allevamento, con il lavoro silenzioso di pulizia e di compattamento dei suoli svolto dagli animali.

Il successo del made in Italy è però oggi messo a rischio dal fatto che nel giro dell'ultimo decennio le stalle da latte in Puglia sono quasi dimezzate e solo nell’ultimo anno hanno chiuso i battenti 121 allevamenti, con effetti irreversibili sull’occupazione, sull’economia, sull’ambiente con il venir meno di una attività di presidio indispensabile contro il degrado. Quando una stalla chiude – ricorda la Coldiretti Puglia – si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado.

Dai campi alle stalle si impennano i costi di produzione in agricoltura per effetto dei rincari delle materie prime che fanno quasi raddoppiare la spesa per le semine, con l’emergenza Covid che ha innescato un cortocircuito sul fronte delle materie prime con rincari insostenibili – insiste Coldiretti Puglia - per l’alimentazione degli animali nelle stalle dove e necessario adeguare i compensi riconosciuti agli allevatori per il latte e la carne. Infatti le quotazioni dei principali elementi della dieta degli animali, dal mais alla soia, sono schizzati su massimi che non si vedevano da anni con il rischio di perdere capacità produttiva in una regione già fortemente deficitaria per i prodotti zootecnici.

Il prezzo del latte alla stalla in Puglia deve necessariamente essere al di sopra dei costi di produzione, quando nella forbice tra produzione e consumo ci sono margini da recuperare per garantire un prezzo giusto e onesto che tenga conto dei costi degli allevatori e la necessaria qualità da assicurare ai consumatori”, afferma con decisione Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

E’ necessario per Coldiretti Puglia che nei contratti di fornitura fra le industrie di trasformazione e gli allevatori siano concordati compensi equi che coprano almeno i costi per evitare il rischio di chiusura, come previsto dalla recente direttiva approvata dal Consiglio dei Ministri per combattere le pratiche sleali che Coldiretti ha fortemente sostenuto.

Una adeguata remunerazione del lavoro degli allevatori – conclude Coldiretti Puglia – è condizione imprescindibile per mettere al sicuro tutta la filiera e continuare a garantire ai consumatori prodotti sicuri e di qualità che sostengono l’economia, il lavoro e il territorio pugliese, con l’allarme globale provocato dal Covid che ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza ma anche le fragilità delle filiere agroalimentari sulle quali occorre intervenire per difendere la sovranità alimentare, ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni internazionali e creare nuovi posti di lavoro.

 

 

IL PATRIMONIO PUGLIESE DI FORMAGGI A RISCHIO
FORMAGGI DOP Canestrato pugliese, caciocavallo silano, mozzarella di Gioia del Colle e mozzarella di bufala campana
FORMAGGI IGP Burrata di Andria
FORMAGGI RICONOSCIUTI TRADIZIONALI DAL MPAF Burrata, cacio, caciocavallo, caciocavallo podolico dauno, cacioricotta, cacioricotta caprino orsarese, caprino, giuncata, manteca, mozzarella o fior di latte, pallone di Gravina, pecorino, pecorino di Maglie, pecorino foggiano, scamorza, scamorza di pecora, vaccino

 

 

 

 

 

 

 

 

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