21 Marzo 2024
GIORNATA FORESTE: SOLO 7,8% BOSCHI IN PUGLIA; SOS STRATEGIA E GESTIONE

Solo il 7,8% della superficie pugliese è coperta da foreste che tra l’altro risultano molto vulnerabili al degrado e agli incendi con i boschi che, a causa dell’incuria e dell’abbandono, sono diventati vere giungle ingovernabili. A lanciare l’allarme è Coldiretti Puglia, in occasione della Giornata internazionale delle Foreste istituita dall’Onu che si celebra il 21 marzo, quando in Puglia la superficie forestale di boschi e macchia è pari ad appena 166.415 ettari, secondo quanto riportato dal PPTTR, una delle regioni meno boschive d’Italia.

Dalla Carta dei tipi forestali – rileva Coldiretti Puglia - emerge che le categorie più estese sono quelle a «Boschi di cerro, di farnetto, fragno, vallonea» che, con una superficie pari a 46.712 ettari, rappresenta il 19% dei boschi della Puglia, mentre la categoria «Macchia, arbusteti mediterranei» che copre 42.594 ettari, pari al 17% del territorio, le «Pinete di pini mediterranee» estese su 29.553 ettari (12%).

Serve una strategia sia per la riforestazione del Salento e delle altre aree fragili della regione, ma anche per difendere foreste e macchia per cui occorre creare le condizioni – rileva Coldiretti Puglia – affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli, i veri custodi dell’ambiente, in una situazione in cui due boschi su tre sono di proprietà privata.

Il lavoro di gestione sostenibile e pulizia dei boschi – sottolinea la Coldiretti – è determinante per l’ambiente e la sicurezza della popolazione in particolare sul fronte della tenuta idrogeologica considerato che in Puglia 9 comuni su 10 (89%) sono a rischio per frane, smottamenti o alluvioni. Ma agricoltori e dei boscaioli sono anche importanti sentinelle contro gli incendi che devastano ogni anno centinaia di ettari di foreste con danni incalcolabili dal punto di vista ambientale ed economico per riparare i quali – sottolinea la Coldiretti – ci vogliono almeno 15 anni.

Nel 2023 sono arrivati dall’estero – spiega Coldiretti – 11,3 miliardi di chili di legname, tanto che ormai la maggior parte dei mobili venduti in Italia è fatta con assi straniere senza che il consumatore lo sappia. In un anno le importazioni sono costate al sistema italiano del legno – evidenzia Coldiretti – quasi 5,8 miliardi di euro, secondo dati Istat.

Per difendere l’economia del Paese e garantire ai consumatori la possibilità di una scelta consapevole anche sull’arredo che si mettono in casa – sottolineano Coldiretti e Federforeste – è necessario arrivare, come avviene con le etichette d’origine per il cibo che mettiamo nel piatto, a una carta d’identità del legno che permetta al consumatore di essere informato sulla provenienza ma anche sulla sostenibilità del legname impiegato per i mobili o per il riscaldamento perché dietro a ogni tavola utilizzata – concludono Coldiretti e Federforeste – vive un mondo fatto di territori e persone con un’intera filiera composta da agricoltori boscaioli, segherie, trasportatori, industrie e artigiani.

SONDAGGIO

Come scegli il cibo, quali sono le motivazioni alla base delle tue scelte alimentari?

TERRAINNOVA

 

Continuando con la navigazione in questo sito, accordi l'utilizzo dei nostri cookie. Approfondisci

Le impostazioni dei cookie in questo sito sono impostate su "permetti cookie" per permettere la migliore esperienza di navigazione possibile. Se continui l'utilizzo di questo sito senza cambiare le impostazioni del tuo browser o se clicchi su "Accetto" confermai l'autorizzazione di tali cookie.

Chiudi