14 Luglio 2014
FRA BIZZE DEL TEMPO E BIZZE DEGLI UOMINI SI PREVEDE UNA ESTATE CRITICA PER L’AGRICOLTURA FOGGIANA

COMUNICATO STAMPA

La persistente piovosità degli ultimi mesi, caratterizzata da fenomeni temporaleschi di grande intensità accompagnati sovente da forti grandinate ha messo in grave difficoltà l’agricoltura di Capitanata. La falcidia delle produzioni è cominciata dal grano duro che, in particolare a causa dei gravi attacchi di septoria e ruggine ha visto un decremento consistente delle produzioni stimabili in un meno 20%, oltre che un decremento della qualità per la presenza di grano slavato a causa delle piogge insistenti che hanno preceduto il raccolto.
Attacchi consistenti di peronospora e oidio vengono segnalati su tutti i vigneti della provincia a causa dell’elevato tasso di umidità con un consistente aggravio dei costi di produzione causati dai continui trattamenti a cui devono ricorrere gli agricoltori per fronteggiare il diffondersi di queste patologie.
Non va meglio per il pomodoro da industria, dove circa 1.500 ettari (circa il 10% delle superfici coltivate in provincia di Foggia) risultano irrimediabilmente compromessi dalla grandine ma dove un altro nemico sta falcidiando le produzioni: si tratta dell’orobanche, una specie vegetale parassita, che sta seriamente mettendo a rischio la sopravvivenza della coltivazione del pomodoro in questo areale.
Problemi fitosanitari anche per la frutta del sud Tavoliere, dove grandine e piogge hanno compromesso dal punto di vista qualitativo e quantitativo i raccolti di pesche e nettarine.
Ma come ci riferisce il Presidente di Coldiretti Foggia De Filippo, alle bizze del tempo si uniscono quei comportamenti umani che invece di agevolare, aggravano i problemi già seri imposti da madre natura: “mi riferisco, per esempio, - dice De Filippo – ai gravissimi problemi di mercato che sta incontrando la nostra ortofrutta a causa della spietata concorrenza del prodotto spagnolo, venduto a prezzi inferiori anche del 50% rispetto al nostro prodotto. Riemerge pertanto in maniera drammatica la problematica della competitività della nostra agricoltura costretta a produrre a costi italiani e a vendere a prezzi internazionali. Inoltre, continua De Filippo, sorgono legittime perplessità sul fatto che la Spagna possa essere così competitiva verso i nostri prodotti o piuttosto sia soltanto il crocevia di prodotti provenienti dal nord Africa?”
Ma il colpo di grazia alla nostra agricoltura foggiana rischia di darcelo la ventilata chiusura dello zuccherificio del Molise, continua De Filippo, proprio nel momento in cui la campagna di ritiro delle bietole doveva iniziare, con il rischio di lasciare sui campi il prodotto. Il che non solo crea problemi contingenti ai produttori che hanno finora coltivato gli oltre 5.000 ettari di bietole presenti in provincia di Foggia, ma crea seri problemi di prospettiva in quanto la bietola ha da sempre rappresentato una valida alternativa alla coltura del pomodoro sulle superfici irrigue; ora, considerati i problemi fitosanitari che sta attraversando la coltura del pomodoro, se viene meno anche la coltura della barbabietola quali serie alternative colturali avranno i nostri produttori?
Sto ponendo questi temi, conclude De Filippo, come atto di denuncia di una situazione molto critica, rispetto alla cui soluzione mi auguro che si possano trovare alcune risposte nella programmazione dei prossimi Fondi Strutturali della Unione Europea, rispetto alla quale Coldiretti non sta facendo mancare le proprie proposte.

SONDAGGIO

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TERRAINNOVA

 

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