3 Febbraio 2008
RISORSE IDRICHE IN AGRICOLTURA ORMAI E’ CRISI

Se nei prossimi giorni non interverranno fattori favorevoli, l’agricoltura della Capitanata sarà compromessa irrimediabilmente e le prospettive saranno disastrose sia dal punto di vista economico che occupazionale e con grave pregiudizio per il futuro della PAC ed in particolare per il pomodoro da industria.
Sono tre i fenomeni negativi che registriamo al momento e che non lasciano sperare nulla di buono.
 
> Il primo fenomeno negativo è dato dal fatto che ad oggi le scarse precipitazioni non rendono disponibili le risorse idriche degli invasi.  Le stesse, risultano insufficienti per assicurare una valida programmazione delle colture irrigue, che ad oggi sarebbero dovute essere già avviate e invece sono ancora ferme.
 
> Il secondo fenomeno negativo  è dato dall’incerto utilizzo di risorse idriche da falde acquifere o pozzi artesiani che per colpa della incauta e pericolosa legge regionale di tutela delle acque, le imprese non sanno bene se potranno continuare ad utilizzare l’acqua dei propri pozzi, che sono costati notevoli investimenti, in quanto da una prima attenta lettura della legge potrebbero essere ridotti e persino annullati gli utilizzi per uso irriguo.
A tale proposito registriamo che l’assessore regionale Introna ha convocato una riunione per il giorno 11 febbraio ’08 su richiesta della Coldiretti Puglia, dopo che la stessa ha presentato apposito ricorso al TAR per chiederne la decadenza della legge, una legge approvata senza alcuna concertazione con gli operatori del settore che rappresentano la primaria economia locale che in provincia di Foggia sviluppa oltre tre milioni di giornate lavorative dipendenti in agricoltura.
 
> Il terzo fenomeno negativo è dato dalla penalizzante riforma della OCM ortofrutta, risultato di uno strano compromesso di interessi che la regione Puglia ed il Ministero non hanno saputo gestire, penalizzando i produttori di pomodoro che oltre al danno del disaccoppiamento parziale rischiano di subire la beffa di non vedersi garantito il plafond regionale se a causa della mancata irrigazione produrranno con rese inferiori a quelle previste. Una produzione locale che rappresenta oltre il 40% di quella assegnata dalla UE attraverso i titoli del plafond nazionale.
 
A proposito di questo ultimo problema siamo in attesa di risposte dall’assessore regionale Russo al quale abbiamo sollecitato una modifica al decreto per garantire il premio PAC ai produttori storici della capitanata anche nel caso di siccità o impossibilità a produrre con le rese di riferimento.
Ci auguriamo che la politica regionale e le istituzioni locali pongano la giusta attenzione affinché la disastrosa ipotesi di un’altra crisi idrica non produca effetti negativi per la economia primaria e per le migliaia di imprese operanti nel settore agricolo ed agroindustriale.

SONDAGGIO

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